Cosa c’entra «Big Bang Theory» con la politica? Lo capirete presto.
Chi non l’avesse già fatto, è invitato a lèggere l’articolo sulla divulgazione scientifica.
All’università di Tor Vergata si è svolto un evento relativo a «Big Bang Theory»; per assistere era necessario prenotare, ma non è questo il problema; avrei prenotato con molto piacere; sono altri i motivi per cui ho disertato.
La conferenza è stata fatta da vari oratori, tra cui Amedeo Balbi, professore di fisica di Tor Vergata, ma anche doppiatori dei protagonisti di «Big Bang Theory» e componenti della Gialappa’s Band. Mi è piaciuta molto la scelta degli oratori. Chi meglio di loro poteva parlare di una serie comica dedicata alla fisica? Sono altre le cose che non mi sono piaciute.
Perché tale evento si è svolto nell’aula magna della facoltà di scieze? Perché non concedono tale privilegio agli studenti che fanno sedute di laurea?
Con quali soldi è stato finanziato l’evento relativo a «Big Bang Theory»? Conosco modi peggiori per spendere soldi pubblici, ma quell’evento mi ha dato l’amaro in bocca, soprattutto perché gli studenti devono pagare quote esorbitanti per frequentare l’università.
Come ho già spiegato in un altro articolo, frequentare un’università può costare €1500 all’anno senza contare i libri e le altre spese necessarie. La cosa che mi fa più schifo è che un duplicato di libretto universitario costa €91, di cui 70 per il bollettino, 16 per la marca da bollo e 5 per le fotografie formato tessera. Posso capire le fotografie, ma quanto costa produrre un libretto? È fatto di una carta particolare? Tanto per fare un paragone, la carta prepagata di ING Direct costa €10 per i clienti che chiedono la carta fisica, mentre l’equivalente carta virtuale è gratuita. Perché un servizio bancario costa solo €10 mentre un servizio universitario ne costa 86 senza contare le fotografie? Potrei accettare di pagare €10 per un duplicato di libretto universitario, ma non capisco gli altri soldi. Tra l’altro, con tutti i soldi che paghiamo di tasse, dovrebbero darci gratuitamente almeno un duplicato all’anno. In più, non capisco la marca da bollo.