Qui copio la definizione di terrorismo secondo il dizionario del Corriere della Sera.
Modalità di lotta politica basata su atti di violenza indiscriminati (attentati, sabotaggi ecc.)
La parola «eccetera» è un po’ ambigua. Per come la vedo io, anche gli esperimenti nucleari fanno parte di quell’«eccetera», in quanto rappresentano un atto violento, anche quando non ci vanno di mezzo esseri umani, di conseguenza, anche fare esperimenti nucleari in un’isola deserta può essere un atto di terrorismo.
Francesco Cossiga usava la violenza come deterrente alle manifestazioni in piazza, di conseguenza può essere considerato terrorista.
Un giorno Silvio Berlusconi ha detto che avrebbe mandato le forze dell’ordine nelle scuole occupate, anche se il giorno successivo dice di non averlo mai detto.
Parlando di terrorismo, mi vengono in mente due fatti che si sono verificati l’11 settembre di due anni diversi; uno in Cile e uno negli Stati Uniti d’America. A cosa serviva il colpo di Stato in Cile? Probabilmente a imporre un governo fantoccio. A cosa serviva l’attacco alle Torri Gemelle? Probabilmente a imporre vari divieti eccessivi, tra cui quello di portare liquidi nel bagaglio a mano in aereo. I regolamenti entrati in vigore dopo l’attacco alle Torri Gemelle mi ricordano la seconda strategia della manipolazione secondo Noam Chomsky; tale strategia consiste nel creare un problema e offrire una soluzione che altrimenti non verrebbe accettata; tale strategia è conosciuta in Italia come metodo Cossiga.
Mi viene in mente anche il governo italiano che manda le forze dell’ordine contro i No TAV, cittadini onesti che non vogliono i treni ad alta velocità.
Se dovessi citare tutti gli atti di terrorismo, dovrei scrivere un libro, perché un articolo non è sufficiente.