Lavoro e sicurezza

Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.

Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.

Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.

Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi. (articolo 23 della dichiarazione universale dei diritti umani)

 

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. (articolo 4 della costituzione italiana)

 

Dopo aver parlato dei diritti umani in generale, voglio parlare del diritto al lavoro in particolare, ma anche del diritto alla sicurezza per i lavoratori.

Sicurezza nel lavoro

La dichiarazione universale dei diritti umani riconosce il diritto al lavoro, così come la costituzione italiana e le costituzioni di altri Stati. Mi risulta che la costituzione italiana riconosce anche il diritto alla sicurezza, per i cittadini in generale e per i lavoratori in particolare.

Mi vengono spontanee alcune domande:

1Perché il governo italiano distrugge posti di lavoro invece di crearli?

2Perché i parlamentari italiani (con l’eccezione dei pentastellati) non fanno leggi serie sul lavoro e sulla sicurezza dei lavoratori?

Mi viene in mente l’articolo che ho scritto poco tempo fa sul reddito minimo garantito; se esistesse tale reddito, probabilmente ci sarebbe più lavoro, in quanto alcuni cittadini userebbero una parte dei soldi ricevuti per aprire un’impresa, in modo da creare lavoro per sé e per altri cittadini; è quello che farei anch’io, insieme ad altri disoccupati italiani.

Tra l’altro, il parlamento e il governo dovrebbero aiutare le imprese. Tutti dovrebbero pagare le tasse secondo la propria capacità contributiva, ma lo Stato a sua volta dovrebbe aiutare i cittadini in difficoltà, compresi gli imprenditori, altrimenti per cosa paghiamo le tasse?

Parlando di lavoro, parlerò anche di sicurezza, come dicevo prima.

In teoria, i datori di lavoro sarebbero tenuti a rispettare certe norme che prevengono gli incidenti; capisco che certi incidenti possono capitare anche rispettando tutte le norme, ma in Italia càpitano troppi incidenti evitabili; è ora di cambiare questa situazione.

C’è gente pagata per correre rischi, come poliziotti e pompieri, ma ci sono anche operai che potrebbero tranquillamente arrivare alla pensione con entrambe le braccia ed entrambe le gambe se venissero rispettate tutte le norme di sicurezza.

Girano voci secondo cui sono morti più operai italiani nelle fabbriche e nei cantieri che soldati italiani in Afghanistan; non ho avuto modo di verificare tali voci, ma nessuno ha dimostrato il contrario.

Perché fanno i funerali di Stato per i soldati e non li fanno per gli operai? Perché danno le medaglie ai soldati e non agli operai? Con tutto il rispetto per i soldati, penso che certa gente sappia a cosa va incontro quando decide di fare un certo lavoro.

Pubblicato da Paolo Marzano

Sono nato a Roma, dove ancora abito. Con l'eccezione dell'Erasmus e di altri soggiorni all'estero, non ho mai abitato fuori Roma. Nel 2010 ero candidato alla Regione Lazio; nel 2013 ero candidato al Comune di Roma. Ho studiato fisica a Tor Vergata. Ho un'ottima conoscenza della lingua spagnola; mi piacerebbe conoscere tante lingue. Frequento varie reti sociali, tra cui Diaspora.

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