Poco tempo fa ho parlato del trasporto pubblico, che costa tanto e funziona male.
Ora parlerò di nuovo del trasporto pubblico di Roma, in particolare di alcuni problemi che si sono verificati oggi.
A una fermata dell’autobus vicino alla Romanina, io e altri vediamo passare un autobus della COTRAL; alziamo la mano per chiedere all’autista di fermare l’autobus, ma l’autista non solo non ferma l’autobus, ma sorpassa altri veicoli presenti, come se la fermata non esistesse.
Quando prendo la metropolitana, gli schermi e gli altoparlanti dicono il nome della stazione, come dovrebbero fare; il problema è che ogni volta indicavano una stazione sbagliata. Quando scendo a Colli Albani, non trovo nessuno del personale del trasporto pubblico; incontro un’addetta alle pulizie, che mi consiglia di fare un reclamo attraverso il sito dell’ATAC; ho provato a fare il reclamo, ma non è stato possibile; ogni volta appare un messaggio che dice «errore interno del server».
Una domanda mi viene spontanea: per cosa paghiamo biglietti e tessere del trasporto pubblico?
Quando vedo episodi di questo tipo, non riesco a dare torto a chi reagisce male con i controllori. Capisco che i controllori fanno il loro lavoro, ma è un lavoro sporco. Se il trasporto pubblico funzionasse bene, probabilmente tutti lo pagherebbero con molto piacere; forse anche in quel caso ci sarebbero disonesti, ma probabilmente molti meno.
Gianni Alemanno ha peggiorato Roma, ma Ignazio Marino non sta facendo molto per migliorarla. I prezzi di biglietti e tessere sono aumentati durante la giunta Alemanno. La giunta Marino, se proprio non voleva migliorare il trasporto pubblico, poteva almeno abbassare i prezzi; secondo me, avrebbe fatto un’ottima figura.