AVVERTENZE

 

Il racconto «Una volta facevo tanti giochi» è stato scritto il 5 agosto 2016 da Paolo Marzano.

Il presente racconto è un'opera di fantasia. Ogni riferimento a fatti reali è puramente casuale.

 

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CC BY NC SA 4.0

 

Il racconto «Una volta facevo tanti giochi» viene distribuito con licenza Creative Commons.

Chiunque può fare uso del racconto alle seguenti condizioni:

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Licenza Creative Commons
Una volta facevo tanti giochi di Paolo Marzano è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Basato sulle opere presenti nelle seguenti pagine:

http://paolomarzano.altervista.org/Patamu/opere_Paolo/Rapisardo/Rapisardo_5.html

http://paolomarzano.altervista.org/Patamu/opere_Paolo/Alfonso/Alfonso2.html

http://paolomarzano.altervista.org/Patamu/opere_Paolo/Romano/Romano1.html


Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso :http://paolomarzano.altervista.org/libro_ospiti.html

 

Una volta facevo tanti giochi

 

 

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Mi chiamo Osvaldo. Ho guidato autobus per varie compagnie. Una volta lavoravo in Italia, mentre ora lavoro in Spagna. C'è stato un periodo in cui portavo la gente da Barcellona ad Andorra La Vella e viceversa, mentre ora faccio il percorso da Alicante a Benidorm.

Con il lavoro che faccio, ho conosciuto tanta gente. Non dimenticherò Rapisardo, con cui vengono fuori discorsi interessanti. Rapisardo mi ha raccontato la sua storia, poi mi ha dato suggerimenti sulla Comunità Valenziana, perché da poco tempo lavoro qui.

Quando Rapisardo deve andare da Alicante a Benidorm o viceversa, abitualmente prende il tram, mentre certe volte prende l'autobus e altre volte usa la sua automobile.

Rapisardo raramente guida, perché preferisce usare mezzi di trasporto pubblico, almeno quando è possibile. Tra l'altro, Rapisardo e Ayako usano la stessa automobile per spostarsi; se non riescono a mettersi d'accordo, nessuno di loro la usa; da una parte è meglio per loro, così risparmiano carburante, anche se i prezzi dei carburanti in Spagna sono più bassi che in Italia.

Certe volte Ayako usa l'automobile per lavoro, nel senso che va nelle case dei suoi clienti. Quando Ayako ha bisogno dell'automobile per lavorare, Rapisardo gliela lascia con piacere. Pecunia non olet.

 

Un giorno, io incontro Rapisardo in un centro commerciale di Benidorm, allora parliamo un po'. Rapisardo parla di certi autisti incivili che in Italia fumano all'interno degli autobus; io dò ragione a Rapisardo, poi parlo delle mie dipendenze. Io non fumo, ma abitualmente gioco d'azzardo. I tabaccai mi conoscono bene, perché io ogni giorno spendo i miei soldi per certi giochi che vedo in tabaccheria; certe volte vinco, ma raramente, e comunque ho speso molto più di quanto ho guadagnato, almeno escludendo le altre fonti di guadagno, come il mio lavoro di autista. Di fatto regalo soldi allo Stato spagnolo, come una volta li regalavo allo Stato italiano.

Rapisardo ascolta i miei discorsi con molto piacere, poi mi parla di un suo conoscente di nome Romano, che ha fatto l'Erasmus a Tenerife. Una volta Romano ha parlato del quadrato termodinamico con Rapisardo, spiegando anche come ricordare le lettere di tale quadrato. Tali lettere possono essere iniziali della seguente frase: «Una volta facevo tanti giochi, poi ho smesso». Rapisardo disegna il quadrato termodinamico su un foglio, poi mi spiega il significato di ogni lettera, ma io ci capisco poco. Per ora ho capito che ogni lettera rappresenta una grandezza fisica.

Mentre Rapisardo mi spiega queste cose, vedo arrivare Romano; ancora non lo conosco, allora Rapisardo fa le presentazioni, dicendo che Romano lavora in un osservatorio astronomico alle Isole Canarie, mentre in questi giorni trascorre le vacanze a Benidorm. Romano fa i complimenti a Rapisardo per il quadrato termodinamico, poi su un pezzo di carta scrive nomi e indirizzi di vari psicologi e di varie associazioni per chi vuole liberarsi della dipendenza da gioco d'azzardo.

Non so come funziona in Spagna, ma in Italia è vietato fare pubblicità alle sigarette, allora perché non vietano la pubblicità al gioco d'azzardo? Chi ci guadagna? Tra l'altro, in Italia hanno chiuso ipocritamente le case di tolleranza, mentre in Spagna esistono locali di quel tipo, anche se è obbligatorio chiamarli con altri nomi. In Spagna si dice: «El mismo perro con un collar diferente» (Lo stesso cane con un collare diverso).

Nel centro commerciale, spesso incontro altri giocatori d'azzardo abituali, ma loro non sembrano interessati a liberarsi della dipendenza da gioco d'azzardo.

Vado da una psicologa di Benidorm; si chiama Florencia Rodríguez; prendiamo un appuntamento. Le sedute costano care, ma questo investimento può essere utile per evitare di spendere soldi inutilmente in futuro. Considero inutile il gioco d'azzardo, ma almeno per ora non riesco a farne a meno.

Oltre a fare le sedute con la dottoressa Rodríguez, una volta a settimana partecipo a riunioni dell'Associazione Giocatori d'Azzardo Anonimi; là ascolto le storie degli altri e racconto la mia. Ultimamente gioco spesso ai giochi che trovo nelle tabaccherie, facendo esclusivamente giochi legali, ma c'è stato un periodo in cui giocavo nella bisca di Alfonso, che non dava una lira allo Stato, in quanto faceva tutto in nero. Il danno da gioco d'azzardo non è minore solo perché i giochi sono legali, ma almeno c'è un controllo maggiore da parte dello Stato, infatti io sarei a favore della legalizzazione delle droghe, ma preferisco non dirlo apertamente, perché temo le reazioni di certa gente.

Una volta giocavo in Borsa, ma ho perso tanti soldi, allora ho venduto tutte le azioni che avevo, infatti ora non investo più su azioni né sul cambio di valute. È ovvio che cambierò i miei soldi se devo andare in uno Stato che usa un'altra valuta, ma altrimenti no.

Un giorno, io propongo la mia idea agli altri giocatori d'azzardo anonimi: organizzare partite di poker; in questo modo, almeno i soldi restano tra noi. Gli altri giocatori d'azzardo accettano la mia proposta con molto piacere. Un giorno smetteremo di giocare d'azzardo, ma nell'attesa evitiamo di disperdere i nostri soldi.

Quando giochiamo a poker, certe volte vinco io, mentre altre volte è qualcun altro a vincere. Alla fine di ogni partita, il vincitore invita gli altri al bar; forse anche questo disperde i nostri soldi, ma almeno non li disperdiamo per i giochi.

Cosa mi piace del poker? Per esempio, tutti i giocatori hanno la stessa probabilità di vittoria a parità di abilità. In più, l'abilità conta, diversamente da altri giochi d'azzardo in cui conta solo la fortuna. Nel poker, ogni giocatore fa tutto il possibile per evitare che gli altri capiscano quali carte ha in mano, infatti è importante non manifestare le proprie emozioni, né con le espressioni facciali, né con altri movimenti del corpo; è difficile, infatti pochi ci riescono.

La psicologa mi fa i complimenti per le partite di poker, dicendo che è un passo avanti verso l'uscita dalla dipendenza da gioco d'azzardo. Il passo successivo è giocare gettoni al posto dei soldi.

Quando io propongo di giocare i gettoni, alcuni giocatori mi dicono che i nostri gettoni sono le monete, mentre altri mi chiedono cosa possiamo usare in alternativa, allora io propongo di comprare caramelle di vari colori e usarle come gettoni, ma questa proposta viene rifiutata, perché alcuni giocatori hanno ricevuto il consiglio medico di evitare i dolci, e la tentazione è forte quando i dolci sono a portata di mano. A questo punto, io propongo di comprare fagioli e lenticchie dal fruttivendolo. Da una parte mi piace poco l'idea di usare legumi per qualcosa di non alimentare, ma da un'altra parte mi sembra la cosa migliore da fare per uscire dalla dipendenza da gioco d'azzardo. Compriamo lenticchie, fagioli, ceci e legumi di altri tipi. A ogni legume diamo un valore, così sappiamo quali legumi giocare quando giochiamo a poker.

Quando parlo con Rapisardo, certe volte parlo delle partite di poker fatte con i legumi, allora Rapisardo e Ayako invitano noi giocatori di poker nella loro casa; cucinano loro, usando i legumi che noi portiamo. Siamo tutti contenti, anche il fruttivendolo, da cui compriamo i legumi che usiamo per giocare a poker.

Il poker ci diverte, di conseguenza difficilmente riusciremo a liberarci di questa dipendenza, ma almeno abbiamo ridotto le spese per il gioco d'azzardo.

Quando finiamo una partita di poker, chiamiamo Rapisardo, che ci invita a pranzo o a cena per uno dei giorni successivi.

Un giorno, nella casa di Rapisardo e Ayako, vedo un quadro che non avevo mai visto prima; è bianco con otto lettere scritte in nero; è il quadrato termodinamico, che io conosco abbastanza bene, ma altri no, allora Rapisardo lo spiega, dicendo anche la frase mnemonica in italiano, poi dice che non ha trovato nessuna frase mnemonica in spagnolo, allora ne inventa una, anche se quest'altra frase cambia l'ordine di lettura delle lettere. La frase inventata da Rapisardo è: «Hago un fuego ganador para salir viendo todo», che in italiano sarebbe: «Faccio un fuoco vincitore per uscire vedendo tutto». Cos'è un fuoco vincitore? Non lo so; forse è un fuoco che ci aiuta a vincere; forse è una metafora, nel senso che il fuoco può essere la luce che ci porta fuori dal tunnel.

Rapisardo fa i complimenti a tutti noi giocatori di poker, poi noi lo ringraziamo, perché ora abbiamo più soldi che possiamo investire in altre attività.

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

NOTE FINALI

 

Spero che il racconto vi sia piaciuto. Probabilmente scriverò nuove versioni, perché vorrei inserire Rafel.

Non è la prima volta che uso il quadrato termodinamico per qualcosa che esula dalla fisica. In un mio articolo, ho paragonato la politica con la termodinamica.

Si accettano suggerimenti per frasi mnemoniche alternative.

 

Per chi non avesse letto la sezione delle avvertenze, questo racconto è stato scritto il 5 agosto 2016 da Paolo Marzano.

 

 

 

 
     

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