Il 16 agosto 2016 scrivo quest'opera ispirandomi alle lettere che Mohandas Gandhi scriveva ad Adolf Hitler. Se avete letto il racconto «Rapisardo e Ayako a Seul», saprete di cosa parlo.

In quest'opera, impersono l'autore di una lettera a Kim Jong-Un. L'autore della lettera può essere un capo di Stato o il presidente di un'associazione per i diritti umani.

Scrivendo questa lettera, sto recitando una parte, perché non penso che potrei scrivere certe cose.

Paolo Marzano

 

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Lettera a Kim Jong-Un

 

 

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Caro amico, ti chiamo così perché non ho nemici.

A nome dell'umanità, ti invito a rinunciare alla violenza contro i cittadini del tuo Stato e a dare ai tuoi cittadini la possibilità di uscire dal tuo paese.

Se tanti nordcoreani fuggono dalla Corea del Nord, è perché si trovano male là.

Gente di altri Stati si lamenta del proprio paese, ma poi rimane, anche se potrebbe uscire; lo so grazie a testimonianze di cittadini di vari Stati che ogni giorno si lamentano, ma poi restano dove si trovano.

Anche se cerchi di nascondere certe informazioni, comunque la verità viene fuori.

Tanta gente è a conoscenza delle torture che vengono fatte nelle prigioni nordcoreane, nonché delle fucilazioni pubbliche a cui tanta gente è costretta ad assistere.

Se vuoi che i nordcoreani restino nella Corea del Nord, devi semplicemente rendere più vivibile il tuo Stato, affinché i tuoi cittadini non abbiano interesse a uscire.

La Corea del Nord è conosciuta come prigione a cielo aperto. Perché non cerchi di renderla vivibile?

Per quello che so, non esiste un paese perfetto, ma alcuni Stati si avvicinano abbastanza alla perfezione.

Pochi Stati sono democratici, ma in tanti Stati non democratici è consentito criticare la mancanza di democrazia, e questo ha reso tanti Stati più vivibili, perché il dialogo è il primo passo verso il cambiamento.

Se i tuoi cittadini non sono liberi di esprimere la propria opinione, la Corea del Nord resterà indietro.

Ho visto alcune fotografie satellitari, che fanno vedere la Corea del Nord buia, fatta eccezione per Pyongyang e per poche altre città. Di notte, la Corea del Sud sembra un'isola.

La Corea del Sud ha tanti problemi, ma ha raggiunto un alto livello di libertà di espressione, e in questo modo ha raggiunto un alto livello di benessere collettivo.

Quasi tutti i sudcoreani vivono molto meglio della maggioranza dei nordcoreani; lo dicono i nordcoreani che hanno raggiunto la Corea del Sud.

So che è difficile rinunciare al potere, di conseguenza non ti chiedo di cedere la Corea del Nord al governo di Seul, ma ti chiedo almeno di cercare un accordo allo scopo di consentire ai cittadini dei due Stati di attraversare il confine intercoreano.

Tra l'altro, mi risulta che i governi dei due Stati spendono tanti soldi per mantenere la cosiddetta zona demilitarizzata, in quanto tale zona è sorvegliata giorno e notte da soldati di entrambi gli Stati.

Se la Corea fosse un unico Stato, non ci sarebbe bisogno di spendere tutti quei soldi, ma come ho detto prima, so che è difficile rinunciare al potere, anche se potresti comunque ridurre la sorveglianza al confine; questo inviterà il governo di Seul a fare la stessa cosa.

Tante famiglie coreane sono divise, ma tu hai il potere di recuperare i contatti tra i cittadini dei due Stati.

Se segui i miei consigli, la storia ti ricorderà come colui che ha unito la Corea pacificamente.

La storia ci insegna che tutte le dittature sono destinate a cadere. Tu hai la possibilità di migliorare la Corea senza necessariamente cedere il potere. È chiaro che rinunciando al potere avresti tanto tempo libero, in quanto le tue ricchezze ti darebbero la possibilità di vivere senza lavorare, ma non voglio farti pressione più del necessario.

Grazie per l'attenzione. Auguri per il governo e per i cittadini.

 

 

 

 

 
 

NOTE FINALI

 

La lettera non è firmata, in quanto non ho pensato al nome dell'autore; può essere chiunque. Io non spedirei questa lettera, per il semplice motivo che un criminale come Kim Jong-Un non può avere il mio rispetto. Ho scritto la lettera pensando a Mohandas Gandhi, che probabilmente non è stato l'ultimo a usare metodi pacifici allo scopo di contrastare la violenza.

Io sono violento, ma ho recitato la parte di una persona non violenta.

Paolo Marzano

16 agosto 2016

 

Ho pubblicato questa lettera con alcuni giorni di ritardo, perché prima non me la sentivo.

Paolo Marzano

21 agosto 2016

 

 

 

 

 

 

 

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