Mi risulta che anche i nuovi edifici a L’Aquila sono crollati; parlo degli edifici costruiti dopo il terremoto di sette anni fa.
Perché non costruiscono case antisismiche? Forse perché i costruttori di edifici crollati se la cavano con ridicoli risarcimenti in denaro. Non so a quanto ammonta il risarcimento, ma vedo che quei criminali hanno sempre soldi sufficienti per pagare. Mi piacerebbe che i costruttori di case crollate venissero condannati all’ergastolo da scontare in prigioni di massima sicurezza. Io sono contro la pena di morte per il semplice motivo che troppi innocenti vengono uccisi e poi non si può rimediare. Con l’ergastolo, almeno in parte si può riparare l’errore fatto, infatti non condivido le campagne contro l’ergastolo, anche se le capisco.
Per i miei gusti, sarebbe ottimo se i costruttori di case crollate venissero obbligati a costruire una prigione e a viverci dentro. Ovviamente tale prigione deve essere costruita in modo da crollare in caso di terremoto forte.
Mi dispiace non conoscere i nomi dei criminali che hanno ordinato la costruzione degli edifici crollati, altrimenti li scriverei qui.
Un po’ di tempo fa ho scritto un articolo sulle serie televisive catastrofiche. Oggi ho fatto un video in cui parlo dei criminali che progettano case che crollano.
Come saprete, Gianroberto Casaleggio è morto ieri all’età di 61 anni; non me l’aspettavo. Solo ieri ho saputo del cancro che Gianroberto aveva da due anni.
È stata fatta un po’ di satira sulla morte prematura di Gianroberto Casaleggio; per me non è un problema, in quanto la satira mi piace molto, e certe volte faccio anche umorismo nero. Se deve esserci libertà di espressione, deve essere per tutti. Non possiamo fare satira sugli altri e vietare agli altri di fare satira su di noi. So che tanta gente si è lamentata per una vignetta di Vauro; mi piacerebbe sapere se tra quella gente c’è qualcuno che condivide immagini con su scritto «Je suis Charlie» in onore del giornale satirico Charlie Hebdo.
Parlando di satira, dovrei parlare anche di un fumetto intitolato «Quando c’era lui», ma preferisco parlarne in un altro articolo.
Secondo me, il Movimento 5 Stelle può andare avanti senza i suoi fondatori, diversamente da certi partiti di cui ora non voglio fare nomi. Anche quando morirà Beppe Grillo, il M5S avrà tanta gente pronta a prendere il suo posto. Secondo me, Alessandro Di Battista e Paola Taverna possono dirigere bene il Movimento 5 Stelle. Ho nominato i primi che mi sono venuti in mente, ma è chiaro che ci sono tanti ottimi candidati.
Chi non l’avesse già fatto, è invitato a guardare un mio filmato, che è dedicato a Gianroberto Casaleggio, nonché a Virginia Raggi e Riccardo Cecchini.
Negare alle persone i loro diritti umani è sfidare la loro stessa umanità. (Nelson Mandela)
In questo articolo parlerò dei diritti umani, diritti che in teoria dovrebbero essere riconosciuti a ogni essere umano, ma spesso vengono violati da altri esseri umani, spesso facenti parte di governi.
Articolo 1 della dichiarazione universale dei diritti umani
Tra i diritti umani fondamentali ricordiamo il diritto alla vita; escludendo la legittima difesa e lo stato di necessità, tale diritto viene violato da tanta gente, ma la cosa più grave è che tale diritto viene spesso violato dai governi; alcuni governi lo fanno secondo leggi emesse dal governo stesso, per esempio con la pena di morte; altri governi lo fanno in altri modi, per esempio con omicidi di Stato, ma anche con l’istigazione al suicidio, come fa il governo italiano espellendo tanti italiani dalle loro case.
Non so se c’entra qualcosa, ma parlando del diritto alla vita violato dai governi, mi viene in mente il G8 di Genova, ma anche i casi di Gabriele Sandri, Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi e Giuseppe Uva; resta da capire se gli agenti hanno ucciso le persone di cui sopra per ordini superiori o per propria volontà. Per quanto riguarda il G8 di Genova, mi risulta che è stato applicato il metodo Cossiga, nel senso che alcuni manifestanti violenti erano stati mandati dal governo, mentre le forze dell’ordine prendevano di mira i manifestanti pacifici; posso anche sbagliare, ma le informazioni a mia disposizione sono queste; se sono sbagliate, gradirei che qualcuno me lo facesse sapere citando una fonte attendibile.
Tra l’altro, il metodo Cossiga contro i manifestanti pacifici vìola la libertà di espressione, altro diritto fondamentale.
Cercando informazioni sulla libertà di espressione, ho trovato alcune pagine interessanti. Oltre al diritto di esprimere le proprie opinioni, nei limiti del rispetto altrui, esiste anche il diritto di non esprimere opinioni contro la propria volontà.
Parlando di diritti umani, c’è anche il diritto a non subire torture; io sarei in disaccordo per i colpevoli dei crimini più pericolosi, ma capisco chi la pensa diversamente.
La dichiarazione universale dei diritti umani cita anche il diritto all’uguaglianza davanti alla legge. Mi viene in mente un aforisma che ho sentito varie volte: «Se la legge fosse uguale per tutti, non ci sarebbe bisogno di scriverlo nei tribunali».
Tra i diritti umani viene citato il diritto all’istruzione, e su questo dovrei fare un discorso lungo; lo farò in un articolo separato. Per ora posso dire che la scuola italiana sembra fatta apposta per far passare la voglia di studiare, e si direbbe che questo è un problema di tanti paesi. Ovviamente so che altri paesi stanno peggio, in quanto non tutti i cittadini hanno la possibilità di frequentare scuole.
Ci sarebbero altri diritti da citare, ma preferisco fermarmi qui. Devo dire che ogni tanto vengono organizzati eventi per ricordare i diritti umani; dovrebbero organizzarli più spesso; per esempio, mi viene in mente un evento che si è svolto a Roma; là parlavano di vari diritti; tra quelli che non ho citato, ricordo il diritto all’acqua e il diritto al lavoro. Tra l’altro, non dimenticherò mai la lista degli Stati in cui vige la pena di morte; non mi ricordo tutti gli Stati, ma per ogni Stato veniva specificata la modalità di esecuzione; negli Stati Uniti d’America varia a seconda dello Stato. Forse dovrei scrivere un articolo separato sulla pena di morte.