Giustizia italiana

In questo articolo parlerò della «giustizia» italiana, che come sapete, funziona in modo approssimativo.

Se ci fosse una giustizia giusta (espressione cacofonica ma efficace), alla stessa violazione corrisponderebbe la stessa pena, indipendentemente dagli autori della violazione. È chiaro che bisogna tenere conto di tanti fattori quando si giudica un crimine, ma certe pene mi sembrano ridicolmente scarse, mentre altre mi sembrano schifosamente esagerate. Il lavoro dei giudici non deve essere facile, ma troppi giudici lavorano male; lo dimostra il fatto che i criminali che hanno ucciso Stefano Cucchi sono stati assolti, mentre il tabaccaio Giovanni Petrali è stato condannato in primo grado per aver sparato contro i rapinatori, anche se fortunatamente è stato assolto in appello.

È da tanto che voglio scrivere un articolo su Stefano Cucchi; lo scriverò nei prossimi giorni; le fonti di informazioni non mi mancano. Dovrei scrivere articoli anche su altre persone uccise da agenti delle forze dell’ordine. Una volta ho scritto un articolo su Federico Aldrovandi. Nell’articolo sull’umorismo nero ho citato Giorgiana Masi. Le vittime di poliziotti disonesti sono tante, e con questo non voglio dire che tutti i poliziotti sono disonesti. Io ho conosciuto poliziotti e carabinieri che fanno bene il loro lavoro; mi dispiace per quelli che vengono feriti o uccisi mentre fanno il loro dovere. A loro vengono fatti i funerali di Stato? Oppure li fanno solo ai soldati che fanno le cosiddette «missioni di pace»?

In nome di quale popolo è amministrata la giustizia italiana?
In nome di quale popolo è amministrata la giustizia italiana?

Nell’articolo sui diritti umani, ho parlato dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Se la legge fosse uguale per tutti, non ci sarebbe bisogno di scriverlo nei tribunali, ma in ogni tribunale d’Italia vediamo quella barzelletta. In alcuni tribunali si trova un’altra frase che mi fa schifo: «La giustizia è amministrata in nome del popolo». In nome di quale popolo vengono emesse tante sentenze schifose? Mi sento chiamato in causa ogni volta che una sentenza viene emessa nel mio nome; è chiaro che nessun giudice fa esplicitamente il mio nome, ma abitualmente i giudici, quando emettono la sentenza, dicono: «In nome del popolo italiano». Spesso i giudici applicano la legge così com’è, pertanto non voglio prendere di mira solo i giudici; prendo di mira soprattutto i parlamentari che fanno certe leggi assurde; loro sono i maggiori responsabili, ma anche certi giudici ci mettono qualcosa.

Potrei fare tanti esempi, ma rischio di allungare troppo l’articolo, pertanto mi limito a pubblicare una tabella con alcuni casi italiani.

Caso Sentenza
Poliziotti che hanno ucciso Stefano Cucchi Assoluzione
Poliziotti che hanno ucciso Federico Aldrovandi 3 anni e 6 mesi di reclusione
Edifici crollati in Abruzzo Risarcimento
Strage di Viareggio Processo in corso
Comandante che abbandona la nave lasciando morire altre persone tra l’equipaggio e tra i passeggeri [informazioni insufficienti]
Vittima di tasse eccessive che attacca una sede dell’agenzia delle entrate [informazioni insufficienti]
Benzinaio che investe ladri [informazioni insufficienti]

Parlando di giustizia, mi viene in mente l’articolo relativo a «V per Vendetta».

Pubblicato da Paolo Marzano

Sono nato a Roma, dove ancora abito. Con l'eccezione dell'Erasmus e di altri soggiorni all'estero, non ho mai abitato fuori Roma. Nel 2010 ero candidato alla Regione Lazio; nel 2013 ero candidato al Comune di Roma. Ho studiato fisica a Tor Vergata. Ho un'ottima conoscenza della lingua spagnola; mi piacerebbe conoscere tante lingue. Frequento varie reti sociali, tra cui Diaspora.

2 Risposte a “Giustizia italiana”

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