L’azione di critica è rivolta in primis alla difesa delle libertà individuali, civili e collettive, com’è difeso il diritto alla libertà d’espressione a partire dal proprio interno: non è infatti raro che i differenti redattori si siano trovati in disaccordo su temi più o meno importanti, per esempio in occasione del Referendum sulla Costituzione Europea. (fonte: Wikipedia)
Come molti di voi sapranno, ieri (7 gennaio 2015) c’è stato un attacco terroristico alla sede parigina di Charlie Hebdo. Secondo gli articoli che ho letto ieri e oggi, l’attacco è stato fatto da estremisti musulmani; apparentemente, il motivo è la pubblicazione di vignette che facevano satira sull’islam; un motivo futile per i miei gusti.
L’attacco alla sede di Charlie Hebdo, oltre a essere un atto criminale, mi sembra un atto di stupidità. Io solo ieri ho saputo dell’esistenza di quel giornale; senza l’attacco terroristico, non avrei saputo niente.
Se io conoscessi il francese, farei l’abbonamento a Charlie Hebdo, per il semplice motivo che mi piace molto la satira. Quando leggo Charlie Hebdo, mi sembra di lèggere il Vernacoliere; sarebbe interessante un incontro tra i direttori dei due giornali. Parlando di satira, mi viene in mente Luis Quiles, su cui scriverò un articolo separato, e mi viene in mente anche il mio articolo sull’umorismo nero.
Probabilmente nei prossimi giorni emergeranno ulteriori dettagli sull’attacco alla sede di Charlie Hebdo.
Pagine esterne su Charlie Hebdo e sul relativo attacco terroristico
Corriere della Sera (Strage in redazione)
Corriere della Sera (La premonizione del direttore)
Repubblica (Assalto al giornale Charlie Hebdo)
La Stampa (Quella satira «cattiva» che disturbava i perbenisti)
Il Messaggero (Spari al giornale Charlie Hebdo)
Il Fatto Quotidiano (Identificati gli attentatori)
Il Fatto Quotidiano (Mitra contro vignette)
Il Fatto Quotidiano (A chi serve questa guerra?)
Il Fatto Quotidiano (Lutto nazionale)
Il Fatto Quotidiano (Solidarietà in Europa)
Il Fatto Quotidiano (Perché i conti non tornano)