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Questa è la prima versione HTML del racconto «La mia amica Yamisel».

Il presente racconto è un'opera di fantasia, anche se in parte si ispira a fatti reali.

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INTRODUZIONE

Scrivo questo racconto ispirandomi a una mia amica cubana, che non si chiama Yamisel, anche se ha alcune cose in comune con la protagonista del racconto.

 

 
 

La mia amica Yamisel

 

 
 

Yamisel è una mia amica che abita a L'Avana; ci conosciamo da più di cinque anni, infatti la considero mia amica, anche se per ora non c'è stato nessun incontro di persona; tutte le nostre comunicazioni sono state a distanza.

Ho conosciuto Yamisel leggendo il suo blog, e quella volta non sapevo tante cose su Cuba.

La gente di Cuba ha tanti problemi grazie all'embargo statunitense, e forse anche grazie a certe decisioni del governo cubano. 

In tutti questi anni ho imparato che ogni popolo è diverso dal relativo governo, anche se in parte l'avevo capito da prima. Nessuno sceglie di nascere a Cuba o in Italia, né in Spagna o negli Stati Uniti d'America. Forse nasciamo in un paese o in un altro a seconda delle nostre azioni precedenti, ma non voglio parlare di questo; non ora almeno.

Il blog di Yamisel si trova in una comunità italiana, infatti io pensavo che Yamisel parlasse italiano. Dopo aver letto il blog di Yamisel, commento uno dei suoi articoli, poi scrivo a Yamisel in privato; le scrivo in spagnolo, chiedendo se parla italiano. Yamisel risponde che non parla italiano, e questa cosa mi sorprende. Perché Yamisel ha scelto una comunità in italiano per il suo blog? Facendo una ricerca in Internet, scopro che Yamisel è presente in varie reti sociali; alcune sono in spagnolo, mentre altre sono in altre lingue.

Io e Yamisel ci scriviamo spesso, e lei mi dice tante cose interessanti su Cuba. Certe informazioni sono interessanti in senso positivo, mentre altre sono interessanti in senso negativo.

Quando scrivo a Yamisel per la prima volta, avevo in programma un soggiorno a Madrid di due settimane per partecipare a un corso di spagnolo, allora invito Yamisel, e lei mi dice che non può uscire da Cuba, o meglio, potrebbe farlo se qualcuno pagasse il viaggio e tutto il resto.

Uscire da Cuba è tutt'altro che facile. Gli stipendi cubani sono molto minori degli stipendi italiani. Yamisel insegna in un'università, e guadagna l'equivalente di €30 al mese; quei soldi a Cuba sono sufficienti per sopravvivere, ma non per comprare beni voluttuari. I beni di prima necessità costano poco, mentre i beni voluttuari hanno gli stessi prezzi che vengono fatti in altri Stati. È ovvio che i biglietti per gli aerei hanno prezzi inaccessibili per i cubani, salvo finanziamenti da parte di stranieri. Io potrei pagare il biglietto per l'aereo per dare a Yamisel la possibilità di venire in Italia, ma almeno per ora il prezzo è troppo alto anche per me, perché non ho una fonte di reddito stabile.

Chiedo informazioni all'ambasciata cubana con sede a Roma, che mi risponde che l'uscita da Cuba non è di competenza dell'ambasciata cubana, bensì dell'ambasciata dello Stato di destinazione.

Chiedo informazioni all'ambasciata italiana con sede a L'Avana, che per posta elettronica mi spedisce i moduli da compilare.

Certe volte Yamisel mi parla dei problemi di Cuba, anche se probabilmente non mi dice tutto. Probabilmente la posta elettronica viene controllata dal governo cubano, che blocca messaggi scomodi per chi comanda; è uno dei difetti della dittatura. 

Sandro Pertini diceva: «Meglio la peggiore delle democrazie che la migliore delle dittature». Forse Cuba è una delle migliori dittature, infatti Yamisel mi dice tante cose che probabilmente è vietato dire in altri Stati.

Yamisel mi parla della sua famiglia e dei suoi amici, e certe volte mi parla della sua città.

Una volta Yamisel mi ha detto che Cuba ha più di quattromila isole, anche se pochi stranieri lo sanno. Yamisel mi ha parlato dei suoi parenti sparsi per Cuba; alcuni abitano a Holguín, mentre altri abitano a Santiago de Cuba.

Yamisel dice che L'Avana è la migliore città cubana, nel senso che è la città più vivibile. Il lato negativo è che L'Avana è la città più cara; ovviamente non è cara per noi italiani, ma lo è per i cubani.

Certe volte Yamisel mi chiede ricariche telefoniche, e io gliele faccio, perché capisco certi suoi problemi e spero che Yamisel possa ricambiare i favori.

Io ho una laurea in fisica. Ultimamente ho seguito un corso di certificazioni energetiche per edifici. I certificatori energetici sono molto richiesti, e hanno una grande responsabilità, in quanto i certificati energetici sono atti pubblici.

Dopo il corso di certificazioni energetiche, mi sono arrivate varie offerte di lavoro, e io ho accettato l'offerta che mi sembrava migliore.

Quando mi arriva il primo stipendio, scrivo a Yamisel per spiegare la situazione, poi compilo i moduli per l'uscita da Cuba e li spedisco all'ambasciata italiana con sede a L'Avana. Pago la tassa per il passaporto di Yamisel e compro il biglietto per l'aereo.

Quando vedo Yamisel all'aeroporto, fatico a crederci, e anche Yamisel mi fa notare la sua sorpresa nel vedermi di persona. Prendiamo un treno che ci porta in una località nelle vicinanze dell'aeroporto; là si trova la mia nuova casa, in cui ospito Yamisel; ci sono due camere, e per ora le occupiamo entrambe, nel senso che una camera è per me mentre l'altra è per Yamisel.

Tanta gente, sentendomi parlare di Yamisel, ha pensato a qualcosa di spinto tra noi, e devo dire che anch'io certe volte immagino situazioni spinte, ma per ora siamo semplici amici, con tutto il rispetto per l'amicizia che comunque è una cosa seria. 

Yamisel era uscita da Cuba in varie occasioni, ma sempre per viaggi di lavoro organizzati dalla sua università; questa volta è uscita da Cuba per un viaggio di piacere; è una grande soddisfazione per entrambi.

I giorni passano velocemente, soprattutto gli ultimi, in cui io e Yamisel dormiamo nella stessa camera e facciamo anche cose spinte. Yamisel vuole sposarsi con me, ma io non penso di essere adatto per la vita matrimoniale, e neanche voglio figli, mentre Yamisel li vuole. Anche se Yamisel mi piace molto, preferisco che sia un altro uomo a sposarsi con lei. Con il carattere che ho, probabilmente darei pessimi esempi ai miei figli, e anche Yamisel a lungo termine potrebbe trovarsi male con me. Ho pochi amici perché il mio carattere non è dei migliori. Perché facevo le ricariche telefoniche per Yamisel? Con tutti i difetti che ho, sentivo il bisogno di stare a posto con la coscienza, facendo qualche azione positiva ogni tanto.

Cerco volontari per Yamisel, ma non li trovo. L'ultimo giorno, accompagno Yamisel all'aeroporto, così Yamisel torna a L'Avana. Se io mi fossi sposato con Yamisel, ora Yamisel potrebbe restare in Italia, ma preferisco così. Un'altra possibilità era trovare un lavoro in Italia, ma nessuno sembrava interessato a offrire un lavoro a Yamisel.

Vedendo la monnezza che viene trasmessa ogni giorno dalle televisioni italiane, mi viene un'idea: raccogliere fondi per creare una nuova rete televisiva. Metto annunci in Internet, e dopo alcuni giorni mi arrivano un po' di soldi. Nei giorni successivi parlo del mio progetto con alcuni miei conoscenti; alcuni sono avvocati, mentre altri sono commercialisti e altri ancora sono giornalisti; mi spiegano tutti i passaggi da fare, poi, quando ottengo i fondi necessari, i miei conoscenti accettano di lavorare per me.

La mia nuova rete televisiva trasmette programmi culturali. Ci sono corsi di lingue e anche documentari su Stati che tanta gente conosce solo per sentito dire.

Offro un lavoro a Yamisel. In cosa consiste il lavoro? Ogni giorno Yamisel deve parlare di Cuba, spiegando lati positivi e lati negativi, e spiegando anche le differenze tra vivere a Cuba e alloggiare a Cuba come turisti. Almeno all'inizio c'è bisogno di interpreti, in quanto Yamisel non parla italiano. Quando offro il lavoro a Yamisel, offro anche il corso di italiano a mie spese. In Italia ci sono tante scuole di italiano per stranieri. Certe volte Yamisel mi chiede spiegazioni se qualcosa non è chiaro, e io chiarisco i dubbi con molto piacere. Quando Yamisel raggiunge un buon livello di italiano, fa la trasmissione in due lingue; parla spagnolo e poi traduce in italiano, e questo attira un grande numero di spettatori.

Yamisel ancora vuole sposarsi, anche se non ci sono più i secondi fini che c'erano prima. Ora Yamisel può stare in Italia tutto il tempo che vuole, con o senza marito italiano.

 

 

 

 

 
 

NOTE FINALI

Spero che questo racconto vi sia piaciuto.

Dedico questo racconto a tutti i cubani che hanno provato a uscire da Cuba, con o senza successo.

Per chi non avesse letto le avvertenze all'inizio, ricordo che alcuni diritti sono riservati, anche se non tutti.

L'opera è stata registrata su Patamù.

Numero deposito Patamù: 43531

 

 

 

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