AVVERTENZE

 

Questo racconto è un'opera di fantasia ed è tutt'altro che realistico. Sono presenti nomi di personaggi realmente esistiti, ma per il resto non c'è niente di reale.

 

Il 10 agosto 2016 scrivo questo racconto ispirandomi a un sogno che mi è capitato nella notte immediatamente precedente, e aggiungendo tante cose che non sono presenti nel sogno.

 

 

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Sogno madrileno

 

 

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Mi trovo a Madrid, o almeno penso che sia Madrid, perché così c'è scritto sui cartelli, ma sento che qualcosa non torna. Questa città si affaccia sul mare, diversamente dall'omonima città che conosco.

Tra l'altro, in alcune parti della città, il mare è limpido; mi ricorda certe fotografie di paesi che non ho mai visitato; niente a che fare con il mare di Barcellona, e poco a che fare con il mare di altre città spagnole che conosco.

Questa città ha qualcosa in comune con Madrid? Ha la metropolitana, con lo stesso simbolo dell'omonima città a me nota.

Cosa ci facevo là? Non lo so. Forse stavo là per caso, ma qualcuno dirà che niente è per caso. Forse c'era un motivo, anche se non so qual è.

Mi viene in mente un aforisma che ho sentito varie volte: «Niente è reale. Tutto è lecito». Ogni cosa che vedo qui mi sembra tutt'altro che reale, ma forse dovrei dare una definizione di reale. Reale è qualcosa che vedo, sento e tocco? Se è così, è tutto reale, ma è una realtà diversa da quella che conosco. Tra l'altro, in questa realtà non sento dolore, infatti mi sembra un sogno.

Mi piacciono molto le stazioni della metropolitana; alcune sembrano musei, mentre altre sembrano centri commerciali. Alcune stazioni hanno nomi interessanti: Clara Campoamor, Concepción Arenal, Jordina Salabert, Teresa Pla Meseguer, Cristóbal Colón. È interessante notare nomi di personaggi storici così diversi tra loro; personaggi passati e presenti. Per quello che ricordo, nella Madrid originale non ci sono stazioni con questi nomi. Tra l'altro, in questa Madrid alternativa ci sono varie linee tranviarie, alcune delle quali passano sull'acqua per andare da un'isola a un'altra. Su un'isola c'è la sede del consiglio comunale, mentre un'altra isola ospita il parlamento spagnolo.

Le spiagge mi piacciono molto, perché posso fare il bagno come piace a me, e nessuno dice niente. Quasi tutte le spiagge hanno sabbia chiara, quasi bianca, mentre alcune hanno sabbia nera; ne sentivo la mancanza dopo l'ultimo bagno a Tenerife.

Volendo potrei teletrasportarmi da una parte a un'altra, ma preferisco seguire le strade e le ferrovie, perché potrebbe esserci un collegamento tra i nomi; forse posso trovare l'ispirazione per portare avanti il romanzo su Nova Atlantido.

Prendendo la metropolitana, vado alla foce del fiume Manzanarre, che si trova nelle vicinanze del porto di Madrid, almeno in questo sogno. Mi piacciono molto le cascate, che mi danno la possibilità di fare la doccia gratis.

Questa città alternativa mi piace molto; al confronto, la realtà virtuale del VIGAMUS sembra robetta, con tutto il rispetto per i dispositivi di realtà virtuale che comunque richiedono un grande lavoro per essere progettati e realizzati.

In questa Madrid altenativa, è presente il MUVIJU, che è più grande del VIGAMUS e ospita molti più giochi. Ci sono anche musei di altri tipi ovviamente, oltre a parchi naturali e a parchi giochi.

Mi piacciono molto le strade, che sono pulite, mentre la Madrid originale ha strade che puzzano di piscio.

In questo sogno, sono io a decidere le leggi della fisica. In altri sogni, le leggi della fisica vengono decise da una parte di me che non posso controllare, infatti il sogno è il mezzo di comunicazione dell'inconscio, che ogni giorno ha qualcosa da dirci. Ora sono io a decidere, perché io ho preso il controllo di me. Ogni sono ha un significato. In questo sogno, Madrid mi rappresenta allegoricamente. Quando esploro Madrid nel sogno, esploro parti del mio carattere. Conosco bene alcuni quartieri, ma non tutti, infatti non so tutto su di me; non so cosa farei in certe situazioni.

Per ora ho visto solo quartieri puliti, perché ho deciso di eliminare la sporcizia; per ora l'ho fatto con la città del sogno; un po' per volta, lo farò anche con il mio carattere, anche se è tutt'altro che facile, infatti mi servirà l'aiuto dei miei amici e dei miei migliori conoscenti.

Sognerò di nuovo Madrid? Può darsi.

Perché proprio Madrid? Forse perché là ho legato molto bene con i compagni del corso di spagnolo. I corsi che ho seguito nelle altre città spagnole non erano male, ma a Madrid ho avuto i migliori compagni di corso, e con alcuni di loro ho mantenuto i contatti.

 

 

 

 

 
 

NOTE FINALI

 

Non è la prima volta che sono di trovarmi in una città diversa da come la conosco.

Una piccola parte del racconto si ispira a un mio sogno recente, mentre il resto è invenzione pura.

Spero che il racconto vi sia piaciuto; probabilmente nei prossimi giorni scriverò altre versioni.

 

Paolo Marzano

10 agosto 2016

 

 

 

 

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