Il 6 luglio 2016 scrivo la prima versione di «Incontro a Buñol», racconto collegato con «Rafel di Benidorm» e «Javier di Peñíscola».

Questo racconto è un'opera di fantasia.

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numero deposito Patamù: 44864

 

 

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Incontro a Buñol di Paolo Marzano è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.

Basato sulle opere presenti nelle seguenti pagine:

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Incontro a Buñol

 

 

 

 
 

Era un giorno tranquillo a Buñol; un giorno di agosto. Quel giorno faceva caldo. Alcuni gradivano l'alta temperatura, altri no.

Mancano pochi giorni alla Tomatina, un evento che piace a tanta gente, ma che altra gente considera un'inutile spreco, nonché un insulto verso la gente che non ha niente da mangiare.

Per chi non lo sapesse, la Tomatina è un evento in cui i partecipanti si lanciano pomodori tra di loro. Quei pomodori potrebbero essere usati per produrre gazpacho o altre cose da mangiare.

In una piazza c'è una manifestazione contro la Tomatina; tanta gente, incuriosita, fotografa i manifestanti.

Rafel e Javier si trovano a Buñol, in un bar nelle vicinanze della piazza in cui si sta svolgendo la manifestazione; parlano tra loro, anche se ancora non si conoscono. Rafel e Javier esprimono la loro opinione contro la Tomatina; entrambi si vergonano di essere spagnoli, e soprattutto si vergognano di essere valenziani. I valenziani, oltre a sopportare la vergona della corrida, devono sopportare la vergogna della Tomatina. Rafel, avendo lavorato come barista, è a conoscenza dello spreco di cibo che viene fatto da tanta gente, infatti dice che la Tomatina potrebbe essere sostituita con la Festa del Gazpacho, in cui i volontari servono gazpacho a tutti gratuitamente. Chi paga? Ovviamente il Comune, con i soldi dei contribuenti, come attualmente si fa per la Tomatina. Javier è d'accordo, e dice che l'idea di Rafel è geniale.

Javier parla della sua radio in Internet, dicendo di aver fatto trasmissioni contro la corrida e contro la Tomatina.

Tra Rafel e Javier viene fuori un discorso lungo, ma nessuno dei due si presenta. A un certo punto, Rapisardo e Ayako escono dal corteo e vanno al bar; vedendo Javier e Rafel allo stesso tavolo, Rapisardo saluta entrambi, poi dice: «Vedo che vi conoscete», allora Javier dice: «A dire il vero, oggi è la prima volta che parliamo». Rapisardo non si aspettava questo incontro tra due suoi conoscenti che ancora non si conoscono tra loro; fa le presentazioni, poi si unisce alla conversazione, dicendo di aver partecipato alla manifestazione con molto piacere.

Dopo aver parlato della Tomatina, Rapisardo dice che nei giorni successivi alloggerà a Buñol insieme ad Ayako, poi scrive l'indirizzo su due bigliettini, scusandosi per la scrittura difficile da capire. Rapisardo dice chiaramente: «Ho avuto un'infanzia turbolenta, e questo ha influito su tante cose; anche sul mio modo di scrivere». Rafel risponde: «Ricordo bene i tuoi aneddoti. Una volta mi hai parlato delle suore violente che predicavano la nonviolenza, e mi hai parlato anche di un tema che hai fatto alle elementari». Javier, preso dalla curiosità, dice: «Quale tema?», allora Rapisardo risponde: «Posso parlarne, ma non voglio sentire battute». Javier dice: «È qualcosa che fa ridere?», e Rapisardo risponde: «Sopporto le risate, ma non sopporto le battute». Javier promette di non fare battute, allora Rapisardo parla del tema, in cui doveva descrivere il suo animale preferito. Nel tema, Rapisardo ha detto che il suo animale preferito è il salmone, perché il salmone nuota controcorrente, ma anche perché il salmone è buono da mangiare. Rapisardo ha dovuto sentire pessime battute su quel tema, per esempio: «Il salmone ti piace vivo o morto?», ma anche: «Il mio animale preferito è l'anatra all'arancia». Tali battute sarebbero sopportabili se fossero state fatte da altri bambini; il problema è che invece sono state fatte dai familiari di Rapisardo; a lungo termine, questo ha portato Rapisardo a lasciare tanti temi in bianco, anche dopo le elementari. Da una parte, l'espulsione dalla scuola superiore è stata una liberazione. Javier capisce la situazione di Rapisardo, soprattutto quando Rapisardo dice di non avere mai avuto animali in casa. Rapisardo ha smesso di mangiare animali prima di trasferirsi in Spagna, ma intanto è stata la sua famiglia a dare l'esempio, in quanto la famiglia Calogero spesso mangia salmone. Cos'altro poteva scrivere Rapisardo nel tema?

Rapisardo alloggia a Buñol per conoscere la città, ma anche per partecipare alla manifestazione contro la Tomatina. Nel giorno della Tomatina, Rapisardo distribuirà volantini contro tale evento. Rafel propone di distribuire buoni validi per il suo bar nel giorno della Tomatina. Con tali buoni sarà possibile mangiare gratis nel bar di Rafel l'ultimo mercoledì di agosto. Per quello che si sa, nessun essere umano ha l'ubiquità, pertanto nessuno potrà partecipare alla Tomatina se si trova nel bar di Rafel. Tra l'altro, c'è una grande distanza tra Buñol e Benidorm.

Il giorno successivo, Rapisardo e Ayako vanno in un negozio di materiale pubblicitario insieme a Rafel e Javier; là chiedono la stampa dei buoni, poi si dividono la spesa. I quattro volontari vanno in giro per Buñol per distribuire i buoni, che tra l'altro indicano la data in modo inequivocabile, oltre all'indirizzo del bar.

Un giorno, i quattro volontari si dividono. Rapisardo e Ayako vanno a Valenzia, e là continuano la distribuzione di buoni. Javier distribuisce buoni in varie città della provincia di Castellón de la Plana, mentre Rafel distribuisce buoni in varie città della provincia di Alicante. I soci di Rafel sono d'accordo, e con molto piacere si offrono di preparare gazpacho nel giorno dell'evento.

Nel giorno dell'evento, Rafel lavora nel suo bar, in cui fanno visita Rapisardo, Ayako e Javier. I baristi preparano vari tipi di gazpacho, in quanto il gazpacho può essere fatto in vari modi; non esiste un'unica ricetta. Il gazpacho ha origine andalusa, ma si è diffuso in tutta la Spagna, e ognuno lo prepara in modo diverso.

Il bar di Rafel si riempie. Come si può perdere un'occasione per mangiare gratis? Quando si parla di gente che non può mangiare, viene facile pensare a certi Stati dell'Africa, ma anche in Spagna c'è tanta gente che non ha niente da mangiare. Gli spagnoli poveri con molto piacere mangiano nel bar di Rafel nell'ultimo mercoledì di agosto, ma anche certi ricchi ne approfittano, in quanto è difficile rifiutare un pasto gratis.

Questa volta, la Tomatina ha avuto meno successo del solito, nel senso che il numero di partecipanti è stato molto minore del previsto. La gente inizia a capire l'importanza di non sprecare il cibo? Non lo so, ma almeno questa volta c'è stato meno spreco. Che fine faranno i pomodori inutilizzati? Forse verranno dati gratuitamente alla gente di Buñol, o forse il Comune organizzerà un evento in cui i pomodori verranno mangiati anziché lanciati. Forse tale evento non sostituirà la Tomatina, almeno all'inizio, ma almeno gli stranieri parleranno maggiormente del nuovo evento e minormente della Tomatina.

 

 

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