Articolo del 17 marzo 2014

Le comunità dedicate allo scambio di beni e servizi

Una volta ho sentito dire che le idee migliori vengono nei momenti più difficili, ma non mi ricordo chi l'ha detto.

Se qualcuno vi chiede cosa sono i soldi, cosa rispondete? Per me, i soldi sono un mezzo di scambio. Quando non esistevano i soldi, si praticava il baratto, ma sicuramente alcuni di voi conoscono meglio di me la storia del denaro.

Cos'è la crisi che stiamo vivendo? È una manovra dei governi, che cercano di distribuire i soldi in modo da arricchire pochi eletti. Per come la vedo io, questo è un buon momento per tornare al baratto, almeno nei limiti del possibile. Non dico che bisogna abbandonare del tutto la moneta; neanche io ci riuscirei, ma possiamo scambiare i nostri beni e le nostre capacità per aiutarci in questo momento difficile per tanta gente.

Come facilitare lo scambio di beni e servizi? Estistono varie reti sociali dedicate a scambi di questo tipo; una di queste è Intersango, a cui mi sono iscritto ultimamente. In esperanto esiste la parola «interŝanĝo»; ho certato la traduzione in Internet; alcuni siti dicono «scambio», altri dicono «baratto»; non so quale traduzione è più corretta; è chiaro che dovrei studiare l'esperanto più seriamente; avevo iniziato a studiarlo, ma altri impegni mi hanno portato ad abbandonarlo almeno per ora.

So che Intersango non è l'unica comunità dedicata allo scambio di beni e servizi; ce ne sono altre, ma ora non mi vengono in mente; gradirei che qualcuno scrivesse i nomi di tali reti sociali nel libro degli ospiti, così anch'io cercherò tali comunità.

Tra l'altro, mi risulta che su Facebook ci sono gruppi dedicati allo scambio di beni e servizi; alcuni sono divisi per città, nel senso che c'è un gruppo per Roma, uno per Firenze e così via. Io non sto più su Facebook, ma se un iscritto a Facebook ha i contatti di qualcuno non iscritto a Facebook, può proporre lo scambio attraverso canali al di fuori di Facebook. Ovviamente lo stesso discorso vale per altre reti sociali, tra cui Sonico, Twitter e Diaspora, tanto per fare alcuni esempi.

Se due persone abitano nello stesso quartiere o in quartieri vicini, possono incontrarsi di persona per proporre gli scambi. Non ho niente contro le telecomunicazioni, altrimenti non avrei aperto questo sito, ma forse è il caso di usare maggiormente la comunicazione diretta quando è possibile, almeno tra persone che vanno d'accordo facilmente. Se due persone possono e vogliono vedersi direttamente, perché non farlo?

Secondo me, i governi stanno approfittando del fatto che i cittadini hanno perso il senso della comunicazione diretta. Il popolo unito mai sarà sconfitto. Vi ricorda qualcosa questa frase? A me ricorda una canzone degli Inti-Illimani.

 

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